Attività Clinica
Laureata con lode presso l’Università di Padova nel 2009 in Psicologia Sperimentale e Neuroscienze Cognitivo Comportamentali, e specializzata nel 2017 in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva APC-SPC di Verona. La sua formazione professionale è da sempre stata all’interno dei servizi territoriali. Presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASST Valcamonica ha dedicato una consistente parte del tirocinio post laurea in due progetti innovativi:
- Progetto Bulimia, già attivo dal 2009, dedicato all’implementazione di un servizio ambulatoriale per pazienti affetti da Disturbo del Comportamento Alimentare, seguiti secondo un preciso protocollo di trattamento cognitivo comportamentale (Fairburn, 2010);
- l’implementazione di un gruppo di auto-aiuto guidato online per pazienti affetti da Sclerosi Multipla, basato sull’utilizzo dei social network ed in collaborazione con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla gruppo operativo Vallecamonica.
Presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASST Spedali Civili di Brescia, ha proseguito la sua formazione specialistica nella valutazione psicodiagnostica e nella conduzione di colloqui di supporto psicologico e psicoterapia individuale per adulti affetti da disturbi mentali.
Attività di Ricerca
Dal 2008 al 2010 ha vissuto negli Stati Uniti frequentando per un anno accademico la University of California, Santa Barbara tramite una borsa di studio conferitale dall’Education Abroad Program e lavorando in seguito come assistente di ricerca per il Dipartimento di Psicologia e il Brain Imaging Centre della stessa Università.
Dal 2012 lavora come ricercatrice presso il Centro San Giovanni di Dio IRCCS Fatebenefratelli di Brescia. Qui segue diverse aree di ricerca con un focus specifico sulla salute mentale giovanile, in particolare occupandosi dei seguenti aspetti:
- il miglioramento della transizione dai servizi di salute mentale per l’infanzia e l’adolescenza a quelli per l’adulto (progetto europeo MILESTONE);
- la psico-educazione rispetto il disagio emotivo, l’abuso di sostanze e l’autolesionismo negli adolescenti;
- la prevenzione del disagio psicologico in figli di pazienti affetti da disturbo mentale.